UN GRANDE EQUIPAGGIO
Cari velisti, amici, e Soci dello Yacht Club Verona,
ho aspettato prima di scrivere, volevo capire e valutare l’entità di questo virus che stà decimando i nostri Cittadini e che - drasticamente - ha impattato sulla quotidianità di ognuno di noi.
Anch’io non sono un portatore di verità o una via per la felicità ma, ruolo e l’etica, m’impongono di essere ancor più attivo nella vita associativa, il che vuol dire ottenere le massime informazioni dalle Istituzioni, capire e valorizzare il tempo per aiutare chi ha bisogno, comunicare ed uscire dal proprio orticello tenendo contatti con amici di regioni lontane o, fortemente colpite, molto preoccupati ed in cerca di informazioni sullo stato di salute di tutti noi.
Un ruolo – quest’ultimo – che richiede equilibrio per non trasmettere allarmismo, speranza o semplicemente un mero “copia incolla” di tutto ciò che produce l’enorme massa mediatica.
In questo senso faccio appello ad una vostra maggiore partecipazione aiutando per chi ha bisogno, sostenere chi opera negli ospedali, osservando le disposizioni delle Autorità rimanendo in casa, chiamando anziani per una parola di conforto, confrontarsi fra di noi con proposte da condividere; si, perché prima o poi tutto finirà e faremo una grande festa riempiendo strade, piazze ed il nostro amato mare ( e lago).
Non sarà come festeggiare un compleanno ma una nuova vita, una tappa importante raggiunta nel proprio cammino di uomini e donne, per noi, i nostri cari e la nostra Patria.
Costantemente ricevo disposizioni e comunicati emesse dal Consiglio Federale FIV e dagli organi gerarchici territoriali; garantisco che stanno lavorando intensamente e ben oltre il loro ruolo, per tutti noi e per la Vela. Penso alla doverosa vicinanza ai bambini, abbiamo tante cose da raccontare loro, le abbiamo vissute in mare.
Oppure un semplice gioco, quello che hanno insegnato a noi e che per molti di loro e’ rarità: il mondo dei nodi!
La Sede senza di voi è fredda e triste cosi come lo sono le nostre imbarcazioni ma... passerà tutto e saremo più forti interiormente e condurremo una vita più sana e fraterna. Non dimenticheremo facilmente.
E’ bastata la mancanza di una mascherina per farci sentire tutti più fragili ma anche più veri e deboli si, perché ammettere la propria debolezza e’ una grande ricchezza.
Forse nessuno più di noi può capire la fragilità dell’uomo e della sua impotenza dinnanzi ad eventi cosi grossi; quante volte abbiamo preso, prima una mano di terzaroli, poi due, poi tre e poi un semplice fiocchettino arancio al quale affidare la nostra vita aspettando con diligenza ed apprensione che Eolo e Nettuno la smettessero di litigare consapevoli del nostro stato o, quando nella notte un lieve fascio di luce emessa dall’amico faro ci ha colpito, gioia e felicità ci ha generato forze insperate.
Ognuno di noi deve trovare il proprio faro e per quanto io possa fare sono e sarò sempre con voi.
La filosofia ed il comportamento dell’Oplite Greco in battaglia si basava innanzitutto sull’aiuto reciproco e sulla moderazione e non sulle gesta – pur sempre valorose – di un eroe.
Cosi come negli equipaggi.....
Claudio Perina
Presidente
