Pegasus - Citta di Verona all'Italia Challenge Class 9.50
Pegasus - Città di Verona conquista il secondo posto all'Italia Challenge 9.50 organizzato dallo Yacht Club Italiano di Genova, dopo aver a lungo combattuto con il più blasonato Tenace condotto da Pietro D'Alì.
Cosa meglio che leggere il racconto di uno dei protagonisti, Pietro Boerio?
"Partenza con sole e ariette a macchia di leopardo, ci teniamo vicini e capiamo subito che tutti mantengono più o meno lo stesso passo fino alla notte quando ci si separa, al mattino, a metà strada, i francesi di Violin Dingue sono davanti a tutti con un tre miglia di vantaggio, poca cosa, la seconda giornata di bonaccia ci regala infiniti cambi vela ma si riaccende il testa a testa e lentamente ci ricompatta.
La seconda notte all'imbrunire vediamo distante un po' di pressione e decidiamo di smarcarci puntando decisamente verso terra anche con rotta negativa mentre Tenace resta alto di rotta e Violin Dinque al centro prende passo e allunga. Belle giornate e belle nottate di luna piena.
Terzo giorno finalmente l'Elba ... e al passaggio siamo tutti e tre ad una ventina di metri l'uno dall'altro da non credere e le battute tra di noi volano e dopo una battaglia di strambate stile match race tra noi e il Tenace riusciamo ad allungare e il vento inizia a girare a sud e di bolina nessuno ci piglia.
All'alba durante una virata semplicissima il timone automatico impazzisce e nemmeno si sblocca! Sballottati nei vari 360 con ballast carichi da un lato lo disattiviamo e si va alla mano (sig sig) e D'Alì ci passa di nuovo passando davanti a Giannutri. Nel frattempo annunciano l'accorciamento del percorso e si deve tornare indietro. Passata l'isola riusciamo a perdere quasi mezz'ora per svincolare il gennaker dallo strallo di prua e sostituito con il pesante si riparte e all'Elba siamo di nuovo avanti al Tenace!
Qui l'errore! Ci separiamo e puntiamo a ovest, non so ancora perché, e mangiamo un pasto caldo. Non finiamo di mangiare e sale il vento: lo scarso ci impone la virata e dal sereno di 5 minuti prima ci troviamo in un groppo da 45 nodi e da primi passiamo a terzi ... 1 minuto di deconcentrazione in tutta la regata pagato sangue. Ancora e non so neanche come, decidiamo di rimetterci a tirare, dentro il code 0 fuori il gennaker, ma il previsto Nord Est non entra e di poppa il proto stramba a 25 gradi noi a 60 quando va bene e non basta il nodo abbondante in più per compensare la rotta.
L'ultima notte è degna di nota, nonostante la stanchezza, i lividi e il freddino, la luna ci ha regalato uno spettacolo fantastico, il mare e la piccola facevano l'amore, la terra distante sembrava invitarci con le montagne e le luci a terra quasi a portata di mano. Un quadro in movimento ...
Al mattino ormai vicini a Genova , giusto per non farci mancare nulla, il gennaker se ne è andato a bagno e per riportarlo a bordo abbiamo penato non poco e la stanchezza si è fatta sentire ben bene ... e anche il morale.
Arrivo, pranzo, lavori per ordine e pulizie di bordo, carico del materiale a terra, cena tra gli equipaggi con un magnifico Pietro D'Alì, uomo generoso e umile che sarà l'alfiere della classe sul Tenace del compianto Alessandro Bruno, nanne in versione kaputt, Stop."
